Carnevale di Viareggio: Carnevale d'Italia e d'Europa | Storia del Carnevale
Scopri la storia del Carnevale di Viareggio
Il Carnevale di Viareggio da più' di 150 anni e' considerato il più' importante carnevale d'Italia e d'Europa.
Un evento spettacolare, giganteschi carri allegorici creati da poeti del divertimento sfilano sul lungomare, in un turbine di colori,musica,coriandoli e stelle filanti ,divertimento e gioia allo stato puro, che faranno felici bambini,ragazzi,genitori e nonni.
Un mese di feste rionali, rassegne teatrali, appuntamenti gastronomici, veglioni mascherati ed eventi sportivi. Ogni domenica il triplice colpo di cannone sancirà' l'inizio della festa e migliaia di persone mascherate si riverseranno sui viali a mare per rallegrarsi e divertirsi e vi inviteranno a farlo con loro.
Il triplice colpo di cannone è il segnale inequivocabile che a Viareggio inizia la festa.
Sparato dal mare dà, ogni volta, il via alla sfilata dei carri. Come per magia i giganteschi mascheroni prendono vita tra movimenti, musica e balli. Uno spettacolo sempre nuovo, entusiasmante ed affascinante. Cinque i Grandi Corsi Mascherati, concentrati in un mese unico di grandi festeggiamenti.
La storia del carnevale di Viareggio
Il Martedì Grasso del febbraio 1873 è nato il Carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto: evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo.
Attorno ai tavoli del “caffè del Casino'” nacque l'idea tra alcuni giovani della Viareggio bene che stanchi della monotonia di un Carnevale senza eventi , uscirono sulla via Regia con una ventina di carrozze addobbate ,lanciando confetti e caramelle a destra e sinistra , alticci con qualche bicchiere di vino in corpo ,cantando e danzando con quello spirito irriverente tipico del “toscanaccio” che diede vita a una frizzante e allegra festa nata dal popolo, in una città nata per mostrarsi ,per rallegrare gli occhi e lo spirito in un teatro naturale compreso tra mare e monti.
Alla fine del secolo
iniziarono a comparire i primi carri che si affiancarono alle carrozze , “i Quattro Mori” fu il primo in assoluto. La leggenda narra che quando baldanzosi giovani danzanti che animavano la festa passarono davanti al' Hotel Viareggio , molte signore di bell'aspetto lanciarono confetti e fagioli alle carrozze piene di maschere ,che ripassando indietro si vendicarono rilanciando a loro volta i confetti a tutte le finestre e terrazze di locande dove non poche signore e donzelle erano affacciate a godersi lo spettacolo, creando quel clima irriverente e trasgressivo che si vive al carnevale tutt'oggi. Quella del lancio delle caramelle dai carri è una delle tradizioni del carnevale tuttoggi praticata.
Fino al 1920 i “carri” non erano altro che carrette dei cavatori di Pietrasanta.
addobbati e imbellettati con cannicci ,filo di ferro iuta e creta , per realizzare le figure umane e i mascheroni venivano artigiani di Pietrasanta e per i colori veri imbianchini , ma anche artisti come Lorenzo Viani che collaboro' come scultore con il carro “il trionfo della vita”.
Anno dopo anno le costruzioni erano sempre più grandi e raffinate , e il carnevale cesso' di essere solo una sagra popolare per trasformarsi in un evento sentito e capace di richiamare in città' un turismo desideroso di allegria e divertimento,balli in maschera e veglioni notturni.
Il 1921 fu' un anno di svolta.
la manifestazione cresceva sempre più e inizio' a promuoversi con una rivista , “Viareggio in maschera” e le bande musicali iniziarono a trovare posto a bordo del carro intitolato “Tonin di Burio”, che rappresentava la festa nuziale nell’aia di una casa colonica. La musica assunse un ruolo fondamentale e fu' composta la prima canzone ufficiale del Carnevale , “Sulla Coppa di Champagne “ si narra che i viareggini chiesero aiuto al grande maestro Giacomo Puccini che era un assiduo frequentatore dei locali di Viareggio che educatamente rifiuto' ma suggeri di chiedere aiuto ad un affermato compositore di nome Icilio Sadun che accetto' di buon grado di mettere in musica le parole del gruppo di “carnevalari” capeggiati da Lelio Maffei.
Nel 1923 e si iniziarono ad intravedere i primi movimenti sui carri. Il famoso “Pierrot” del Giampieri e del Baroni, roteava gli occhi e muoveva la testa da destra a sinistra verso l'alto e il basso,dalla bocca uscivano getti di profumo che un uomo all' interno del mascherone costruito in gesso vuoto , in equilibrio precario su assi di legno ,spruzzava con una pompetta .
Potete immaginare lo stupore della folla e lo scrosciare di applausi al passaggio di questa innovativa costruzioni che entro' negli annali del Carnevale e getto' le basi di una delle caratteristiche principali del Carnevale viareggino: tutti i movimenti vengono fatti dagli uomini e non dalle macchine. Solo cosi è possibile ottenere effetti spettacolari , sui carri di oggi decine di animatori contribuiscono all'animazione del carro.
In quegli anni un'idea fece furore :
Il Ballo notturno, una sera di Domenica, Viareggio ha vissuto uno spettacolo unico nella sua vita di località balneare , una folla di persone festeggiarono e danzarono fino a tarda notte . Fu l'ispirazione per quelli che sono oggi i rioni che si svolgono nei vari quartieri di Viareggio durante le serate carnevalesche.
Il 1925 fu' un 'anno rivoluzionario.
Antonio D'Arliano insieme ai carristi fratelli Pardini ebbe l'idea geniale , le costruzioni in gesso erano troppo pesanti la carta applicata direttamente alla creta quando veniva tolta si sgonfiava e perdeva la sua forma , alche' sperimentarono qualcosa di nuovo.
Modellarono con della creta una testa di cavaliere , e su di essa applicarono del gesso rinforzato con dei pezzi di balla, il gesso una volta asciutto si stacco con facilita' dalla creta creando un calco negativo , che fu subito provato a riempire con della carta di giornale a strati e colla povera costituita da acqua e farina , dopo averla fatta seccare , scoprirono che la carta si staccava perfettamente dal gesso e manteneva la sua forma .
Un enorme testa di cavaliere di cartapesta stava osservando i suoi creatori , perfettamente identica a come era stata modellata sulla creta. Da li in avanti i carristi iniziarono a fare costruzioni enormi che tutt'oggi sfidano le leggi della fisica.
Il 1931 nasce dalla mente di un giovane artista , Umberto Bonetti , il volto sorridente e sornione di Burlamacco.
Maschera Viareggina per eccellenza, che, nel manifesto del 1931, sullo sfondo dei moli protesi sul mare, apparve in compagnia di Ondina, bagnante simbolo della stagione estiva. Prendendo spunto dalle maschere della Commedia dell'Arte e disegnandola in chiave futurista, Bonetti volle riassumere nella maschera i due momenti clou della vita della città di Viareggio: l'estate (con i colori bianco e rosso tipici degli ombrelloni sulle spiagge negli anni Trenta) e il Carnevale. Oggi Burlamacco trova posto tra le maschere italiane a Roma presso il museo del Folklore e della tradizione ed è esposta a Parigi presso il Musée de l'Homme.
Il 1946 dopo il ventennio fascista, è l’anno rinascita del Carnevale.
L' irrefrenabile voglia di riscatto dell’intera città traspare anche dall’incipit della canzone ufficiale: “Risorgi ancor più bella viareggina, di gioia e amore il tempo si avvicina…”.
La prima Coppa Carnevale
Nel 1949 vede la luce un importante evento satellite del Carnevale, destinato a crescere con il passare degli anni: è la Coppa Carnevale, inizialmente nato come trofeo calcistico cittadino (vinto per la cronaca dal Bar Lencioni) e successivamente diventato il più importante torneo internazionale di calcio giovanile, al quale prendono parte le squadre “Primavera” dei più prestigiosi club di calcio italiani e mondiali e da dove sono passati i più affermati calciatori italiani ed internazionali.
1954 prima diretta tv
Nel 1954 la grandezza del carnevale va per la prima volta in diretta sulle reti RAI e dopo soli 4 anni la diretta passa in Eurovisione.
Il 1960 e' tristemente famoso per uno spaventoso rogo degli hangars dove si costruivano i carri.
Nel 1967 sarà invece la volta di un’altra novità:
Per la prima volta il Carnevale viareggino offre la sua spettacolare sfilata di carri anche in notturna, in occasione del martedì grasso, il corso di chiusura. Che vede nei fuochi d’artificio il suo epilogo, proprio immediatamente dopo il verdetto dei carri e delle mascherate. Un esperimento perfettamente riuscito, che da novità diventa una consuetudine con il passare degli anni.
Nel 1973 si festeggiano i 100 anni del carnevale
Il Carnevale di Viareggio, Carnevale d’Italia e d’Europa, ogni anno, centinaia di migliaia di persone si recano a Viareggio che nel periodo di febbraio decretando il successo internazionale di di questo grande evento. celebrando lo splendore di un mese intero di gioia e divertimento per bambini genitori e persone anziane , una festa enorme capace di far sorridere chiunque , sfilate di carri spettacolari, feste rionali, spettacoli pirotecnici veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.
Passiamo la parola ai maestri carristi:
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Vi aspettiamo, divertitevi e Buon Carnevale.
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